... Arrivarono alla piccola insenatura quando la notte era ormai fonda e nel cielo sereno brillavano alte le stelle. Hiram, aiutato dallo schiavo, liberò la barca dai giunchi e dagli arbusti, poi prese in braccio Jezabel e ve la fece salire. lo sciacquio dei remi si sentiva appena, confuso com'era alle urla e ai rumori che venivano dalla città. I due uomini remarono per qualche ora, mentre Jezabel se ne stava rannicchiata a prua avvolta in una coperta. La brezza cominciava a soffiare lenta increspando la superficie del mare. Hiram, mettendosi al timone e dirigendo la prua verso l'Africa, ordinò a Moloch di issare la vela, e Jezabel si mise a singhiozzare, mentre i due uomini trattenevano a stento le lacrime. Cosa avrebbero trovato in terra straniera ? quale destino li attendeva ?... Intanto la città bruciava, e le navi colavano a picco arse dalle fiamme, mentre innumerevoli sepolture si stagliavano, macabre, sullo sfondo nero della notte rischiarata da sinistri bagliori. I naviganti, da lontano, vedevano dei fuochi che s'innalzavano dal mare.

Così termina il romanzo, Hiram il fenicio, di Antonio Licari. L'autore, quasi presagendo le domande dei numerosi lettori, ha volutamente lasciato interrotto il racconto, per preparare la strada al seguito. Infatti le domande sono fioccate: “Che ne sarà di Hiram e Jezabel ?”, “Si salveranno ?”, “Dove andranno ?”. Le risposte a queste domande, i lettori le troveranno in IL RITORNO DI HIRAM. Coloro che non hanno letto il primo volume, sono sempre in tempo a farlo, così come quelli, numerosi, che lo hanno apprezzato, vi troveranno dei personaggi che si muovono, lottano e amano come quelli di oggi, spinti dalle stesse passioni e dagli stessi ideali; vi troveranno inoltre luoghi e paesaggi a volte dimenticati ma che fanno parte della nostra storia.